Il 2022 rappresenta un anno importante per il VTC, infatti celebriamo il 30° della asd VTC Italia e quindi del VTC nel nostro Paese. Trent’anni sono tanti e pochi per una disciplina che affonda le sue origini nei secoli di cultura e storia vietnamita. Per chi, come me, era presente 30 anni fa, sono proprio tanti: anni di pratica, studio, condivisione che ci hanno accompagnato e hanno modellato le nostre esistenze. Tanti saranno anche i modi di festeggiare questo compleanno. Il Centro Thien Mon li festeggia ricordando il contributo dei tantissimi istruttori che si sono diplomati e hanno presentato il loro lavoro di tesi scegliendo me come Relatore. Sono quasi un centinaio e alcuni di loro hanno presentato tutte le loro tesi insieme a me: percorsi di 15-20 anni condivisi nella teoria e nella pratica. Le loro tesi rappresentano un contributo sempre nuovo, interessante, originale; studio di ricerca oppure di sperimentazione; scelte tecniche o filosofiche; argomenti di ogni genere che mettono al centro lo studio e l’amore per il VTC. Alcuni praticano ancora oggi; altri hanno interrotto la pratica; ma solo interrotto perchè ritornare è sempre possibile e accade continuamente. Il Thien mon inizia a pubblicare estratti da queste tesi come ringraziamento a tutti per esserci ed esserci stati. Il loro lavoro non va perso, I buoni frutti della loro ricerca appartengono al Thien Mon e a tutto il VTC Italia.
L’Elemento Legno nelle forme di Viet Tai Chi
– S. Crivellari [2012]
Ogni popolo, fin dall’antichità, ha imparato ad osservare con attenzione la natura del mondo che lo circonda, perché da esso ha sempre tratto il proprio sostentamento ed è dipesa la sua sopravvivenza. Nella nostra cultura occidentale sono state studiate e delineate leggi che riguardano esclusivamente il funzionamento del mondo fisico, che non sono però estensibili all’ambito delle emozioni, della fantasia, dell’intuizione. Pertanto la nostra conoscenza della psiche e del mondo mentale è molto limitata e confusa. Inoltre, nella nostra epoca, l’uomo è così assuefatto a dipendere in maniera evidente dalla tecnologia da essere illusoriamente convinto di poter dominare tutto con essa, persino l’ambiente che lo circonda. Questo lo ha portato a considerare anche se stesso come fosse distinto e non parte di un tutto e questa cattiva abitudine sta causando i guasti che sono sotto gli occhi di tutti. In realtà, noi siamo intimamente connessi con tutto ciò che esiste.
Se allarghiamo la nostra conoscenza alle altre culture, quelle, per intenderci, non occidentali, possiamo scoprire che esistono dimensioni di conoscenza più vaste, che comprendono anche il mondo spirituale e quello delle emozioni, dei sentimenti. Ad esempio “lo studio dell’I Ching o del mondo spirituale dei lama tibetani, dei maestri zen giapponesi o degli sciamani dei nativi americani ci dimostra l’esistenza di altre dimensioni oltre la conoscenza di carattere psicologico e religioso della cultura occidentale. Nell’antica Cina, le leggi naturali erano formulate in modo da spiegare i fenomeni osservati sia nel mondo materiale, sia nel mondo spirituale, e in modo da stabilirne correlazioni”.1 Ogni civiltà dall’osservazione della Natura ha, ciascuna a proprio modo, desunto l’esistenza di alcuni principi fondativi dell’intero mondo sensibile; per gli antichi Greci, ad esempio, tali archetipi erano considerati i quattro elementi: Terra, Acqua, Aria, Fuoco. Gli antichi Cinesi, invece, considerarono fondamento dell’esistente cinque principi, detti anche Elementi, o Movimenti, perché dalla loro interazione continua derivano tutte le trasformazioni della vita: Fuoco, Terra, Metallo, Acqua, Legno.
Essi agiscono, seguendo i due cicli di Generazione e di Dominazione, in ogni aspetto della vita, sono delle vere e proprie energie, vibrazioni, pur facendo parte tutti insieme dell’unica energia (QI) vitale. Dallo studio di queste energie hanno constatato che anche la natura interna dell’uomo “seguiva gli stessi schemi di ciò che accadeva fuori, che gli esseri umani attraversavano il ciclo delle stagioni dentro di loro, che gli stessi Movimenti (Elementi) esteriori erano ricostruiti in loro” 2. Così, ad esempio, prendendo l’elemento Legno troviamo che “La primavera riempie il mondo di vita, dà la forza di ricominciare dopo l’inverno, spinge i semi fuori dalla terra; allo stesso modo il colore verde prato dà un senso di libertà e di energia, il Vento è anch’esso collegato alla libertà, alla messa in movimento ed alla pulizia del Cielo e dell’aria per poi ricominciare. Lo stesso tipo di vibrazione e di energia è data nell’uomo dalla sua nascita e dalla prima giovinezza, che lo spinge fuori dall’utero materno, che lo fa passare dal gattonare allo stare in piedi libero di muoversi; nel suo corpo il Fegato e la Vescica Biliare sono connessi con queste forze e lavorano al massimo in primavera. Allo stesso modo gli occhi e la loro capacità di vedere, che è al massimo in gioventù, hanno la capacità di attivare l’immaginazione, il desiderio e con essi ci spingono a muoverci, ad avanzare, a tendere verso le nostre aspirazioni come il germoglio tende al Cielo; in maniera più sottile, l’emozione della Collera è come un forte vento che spazza via tutto, mette tutto in movimento ed in azione perché dopo la tempesta l’aria cambi e si riparta di nuovo” 3. La teoria dei Cinque elementi permea di sé tutta la vita, dentro e fuori l’uomo, per cui la ritroveremo a fondamento di moltissime discipline, dalla Medicina (Agopuntura, Shiatsu, Tuina, ecc.), alla Farmacologia e alla Dietetica, alla Filosofia, persino all’arte della disposizione della casa e del suo arredo interno (Feng Shui) e quindi non poteva mancare la sua influenza sulle arti marziali. Con questa tesi il mio intento è di analizzare dapprima le caratteristiche principali dell’elemento Legno, per trovarne, poi, la corrispondenza all’interno del corpo umano nei Meridiani energetici ad esso associati. Infine, cercare all’interno delle varie forme del Viet Tai Chi i movimenti che possono essere a loro volta ricondotti all’elemento Legno.