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Una finestra sul Viet Tai Chi: 30 anni di tesi. #23 la forza del debole

Il 2022 rappresenta un anno importante per il VTC, infatti celebriamo il 30° della asd VTC Italia e quindi del VTC nel nostro Paese. Trent’anni sono tanti e pochi per una disciplina che affonda le sue origini nei secoli di cultura e storia vietnamita. Per chi, come me, era presente 30 anni fa, sono proprio tanti: anni di pratica, studio, condivisione che ci hanno accompagnato e hanno modellato le nostre esistenze. Tanti saranno anche i modi di festeggiare questo compleanno. Il Centro Thien Mon li festeggia ricordando il contributo dei tantissimi istruttori che si sono diplomati e hanno presentato il loro lavoro di tesi scegliendo me come Relatore. Sono quasi un centinaio e alcuni di loro hanno presentato tutte le loro tesi insieme a me: percorsi di 15-20 anni condivisi nella teoria e nella pratica. Le loro tesi rappresentano un contributo sempre nuovo, interessante, originale; studio di ricerca oppure di sperimentazione; scelte tecniche o filosofiche; argomenti di ogni genere che mettono al centro lo studio e l’amore per il VTC. Alcuni praticano ancora oggi; altri hanno interrotto la pratica; ma solo interrotto perchè ritornare è sempre possibile e accade continuamente. Il Thien mon inizia a pubblicare estratti da queste tesi come ringraziamento a tutti per esserci ed esserci stati. Il loro lavoro non va perso, I buoni frutti della loro ricerca appartengono al Thien Mon e a tutto il VTC Italia.

La forza del debole
– Marta Bacchin [2018]

Ogni tappa della vita non è mai una fine, ma un nuovo inizio: la fine di un ciclo implica già l’inizio di un ciclo nuovo. È la stessa ciclicità che caratterizza l’acqua e anche il Tao. Studiare “Mani di Nuvole” permette di trovare degli strumenti per interpretare ciò che avviene: ci permette di comprendere gli avvenimenti e ci indica un atteggiamento da avere nell’affrontarli. Nella vita è inutile opporsi ai cambiamenti in atto, e può risultare più utile assecondarli e lasciarsi portare. Anche il modo di vivere le nostre relazioni può trovare un’indicazione preziosa considerando l’aspetto dell’accoglienza e della capacità di ascolto associate all’acqua. A volte vorremmo trovare chi è per noi l’acqua in cui riversare angosce e timori, che ci ascolta e accoglie quanto cerchiamo di condividere. É’ come sentire il bisogno di buttarsi in un grande mare per lasciarsi cullare, e per recuperare la leggerezza e la capacità di volare in alto, per riprendere nuovamente il cammino… La costanza, la continuità, la flessibilità dell’Acqua sono le caratteristiche che la rendono forte; dobbiamo essere capaci di superare blocchi e fragilità concentrando le nostre energie su ciò che riteniamo importante e che vogliamo raggiungere accompagnati dal pensiero di Lao- Tzu: “Non c’è nulla al mondo di più molle e debole dell’acqua, eppure nell’attaccare ciò che è duro e forte nulla può superarla, non c’è nulla che la sostituisca”

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