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Una finestra sul Viet Tai Chi: 30 anni di tesi. #17 Le solide basi

Il 2022 rappresenta un anno importante per il VTC, infatti celebriamo il 30° della asd VTC Italia e quindi del VTC nel nostro Paese. Trent’anni sono tanti e pochi per una disciplina che affonda le sue origini nei secoli di cultura e storia vietnamita. Per chi, come me, era presente 30 anni fa, sono proprio tanti: anni di pratica, studio, condivisione che ci hanno accompagnato e hanno modellato le nostre esistenze. Tanti saranno anche i modi di festeggiare questo compleanno. Il Centro Thien Mon li festeggia ricordando il contributo dei tantissimi istruttori che si sono diplomati e hanno presentato il loro lavoro di tesi scegliendo me come Relatore. Sono quasi un centinaio e alcuni di loro hanno presentato tutte le loro tesi insieme a me: percorsi di 15-20 anni condivisi nella teoria e nella pratica. Le loro tesi rappresentano un contributo sempre nuovo, interessante, originale; studio di ricerca oppure di sperimentazione; scelte tecniche o filosofiche; argomenti di ogni genere che mettono al centro lo studio e l’amore per il VTC. Alcuni praticano ancora oggi; altri hanno interrotto la pratica; ma solo interrotto perchè ritornare è sempre possibile e accade continuamente. Il Thien mon inizia a pubblicare estratti da queste tesi come ringraziamento a tutti per esserci ed esserci stati. Il loro lavoro non va perso, I buoni frutti della loro ricerca appartengono al Thien Mon e a tutto il VTC Italia.

TAM BO THAP BAT TAN
[Davide Possamai] 2013

L’importanza delle posizioni discende dall’esigenza di solide basi, per l’equilibrio del corpo come della mente.

La locuzione latina “mens sana in corpore sano” rivela il doppio filo che lega la parte cosciente ed emotiva di ciascun individuo al proprio organismo e viceversa. Al riguardo esistono studi che dimostrano che “vi è una stretta correlazione tra le capacità motorie e le capacità attentive e mnemoniche di una persona: nello specifico, le relative ricerche di Darla M. Castelli, Charles H. Hillman, Sarah M. Buck e Heather E. Erwin (della University of Illinois at Urbana-Champaign) pubblicate nel Journal of Sport & Exercise Psychology hanno dimostrato che una buona forma fisica è stata associata positivamente ad indici neuroelettrici di attenzione e di lavoro della memoria”. Anche capacità intellettuali quali l’attenzione e la concentrazione migliorano in relazione alla pratica di una attività motoria, come riporta Howard Taras in “Physical Activity and Student Performance at School”, ricerca pubblicata nel 2005, dove si dimostra che “gli studenti che sono fisicamente attivi presentano maggiore attenzione durante le lezioni rispetto a studenti sedentari”.

In generale la regolare attività fisica migliora l’equilibrio emozionale, e dal punto di vista psicologico, più alti livelli di autostima e più bassi livelli di ansia si traducono in una migliore qualità della vita oltre che in migliori prestazioni intellettuali. Per tutte le posizioni la cosa che più conta è la corretta disposizione dei piedi da cui dipende l’equilibrio e quindi la stabilità di ciascuna posizione. E’ fondamentale poggiare sempre su basi solide, non solo in senso metaforico, ma anche letterale e le posizioni da assumere rappresentano l’ABC delle tecniche del VTC.

È la disposizione dei piedi e delle gambe, che producono una precisa distribuzione del peso corporeo sugli arti inferiori, a determinare una specifica posizione, non la disposizione delle braccia o delle mani, che può cambiare anche parecchio a seconda delle situazioni. Questa indispensabile osservazione spiega come le 18 posizioni costituiscano una sintesi esemplificativa di molte più posizioni e quindi uno strumento essenziale di apprendimento ed esercizio per tutti i praticanti.

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