Bat Nguyen gli 8 principi
7. trasformazione, mutazione, evoluzione
Abbiamo timore del cambiamento perché non sappiamo come sarà e potrebbe essere in peggio. A volte preferiamo qualcosa di brutto all’incertezza di quello che potrebbe arrivare. Lo sappiamo in teoria ma in pratica è un’altra cosa. Quello che il VTC fa per noi è togliere al cambiamento un po’ di drammaticità; renderlo meno inquietante. Come ci siamo sentiti la prima volta che il nostro maestro ci ha detto: “quella tecnica non si fa più così. Ora la facciamo in questo modo.”
Un po’ ci siamo ribellati, forse ci siamo sentiti destabilizzati. Nel VTC questo accade continuamente. Le tecniche evolvono, noi cambiamo; una volta potevamo fare un salto, ora non più ma la tecnica è bella lo stesso. Pensiamo di smettere solo perché le nostre gambe non scendono più come una volta? Neanche per sogno. Il cambiamento fa parte di noi, di tutto. Ad un certo punto smette di essere cambiamento e diventa evoluzione.
8. spiritualità, cultura
La spiritualità fa parte dell’essere umano, è una sua precisa esigenza. La cultura ci arricchisce e apre la mente a nuovi scenari. I QUYEN di VTC ci introducono a una cultura profondamente diversa da quella occidentale che può essere capita più facilmente attraverso la pratica e lo studio dei poemi.
Spiritualità e cultura fanno parte dell’essere umano; sono esigenze irrinunciabili. Il VTC non può occuparsi solo nel nostro corpo. Mente e spirito sono altrettanto importanti e formano con il corpo una triade indivisibile. Nutriamo tutti e tre con le forme di VTC che contengono aspetti culturali e spirituali condivisibili e universali. La cultura da cui nasce il VTC è relativa alla storia e al popolo a cui appartiene ed anche alle scelte del maestro fondatore ma è in grado di stimolare la nostra mente e incuriosirci. La spiritualità che traspare dalle forme è un invito, un’ispirazione, un’offerta. |