La Via del VTC anni 7, 8 e 9
Come siamo al nostro 7° anno di corso? Abbiamo conseguito il III Dang e quindi affrontiamo il programma per il IV Dang. Ancora una volta il programma internazionale di Tai Chi ci pone di fronte a una sfida: dopo lo stile del quyen Ngoc Tran ricominciamo con un Tai Chi morbido, circolare, lento; il Tai Chi della Forma 48. Arriveremo a fare una forma della durata di più di 8 minuti e ci stupiremo di quanto stiamo bene dentro questo tempo, movimento dopo movimento, tecnica dopo tecnica. Il programma di VTC ci introduce al Serpente con Than Xa. Misteriosa creatura, difficile da imitare, morbida e scattante; simbolo del cambiamento e della adattabilità ad ogni ambiente. Con le armi, lasciamo la sciabola e torniamo al ventaglio con la forma 52. Si tratta di una forma di Kung Fu pertanto la morbidezza del Quyen 48 viene bilanciata dalla durezza del ventaglio. Non è una forma veloce ma la sua energia va mostrata in modo molto forte. Riprendiamo in mano anche la spada con l’ultima forma della Scuola della Mantide: Dat Ma Kiem. Veloce, scattante, circolare, leggera nella sua continuità, direi con un tocco di allegria.
Che cosa voglia dire praticare da terzo Dang non è facile spiegare. Si tratta di un livello che richiama alla responsabilità. Sia che siamo insegnanti che non lo siamo, ci rendiamo conto di essere un punto di riferimento per gli istruttori di grado inferiore; manca solo un esame per diventare maestri e anche se questo accade dopo parecchi anni di pratica, ci pone comunque su un piano diverso. Qualcuno non se ne rende conto o non lo accetta ma prenderne consapevolezza fa parte del percorso verso il IV Dang, primo titolo di maestro.
L’ottavo anno di corso inizia quando siamo IV Dang e iniziamo a studiare il programma del V Dang. Facendo due conti, se tutto è andato secondo i piani, sono 4+2+3+4+5 = 18 anni che pratichiamo VTC. Sono tanto tempo! E questo senza contare prevedibili ritardi dovuti alle circostanze della vita. Ogni volta che abbiamo affrontato un esame lo abbiamo fatto tra le difficoltà. Lavoro, famiglia, salute, si mettono tutti di traverso proprio quando dobbiamo fare un esame di VTC! È normale, è capitato a tutti.
Al IV Dang siamo sicuramente più vecchi e si spera, anche un po’ più saggi! Non è comunque il momento di rilassarsi perché il programma è molto impegnativo. Facciamo la conoscenza con la forma Ma Van Chuong, Le Nuvole Vaganti e con uno stile di tai Chi molto diverso da quello che già pratichiamo. Prendiamo in mano le spade gemelle e ci rendiamo conto di quanto sia difficile maneggiare due spade con la medesima destrezza e forza sia nella destra che nella sinistra. La forma di ventaglio è a 72 Yang, una bella forma, molto armoniosa e fluida ma insidiosa nella sua composizione; rischiamo infatti di non sapere dove ci troviamo tra una tecnica e l’altra data anche la sua lunghezza.
Al IV Dang si inizia a scegliere la quarta forma da portare all’esame tra una serie di forme indicate dalla Direzione tecnica. Queste forme sono:
· Ngoc Dinh – la montagna di giada
· Tue Mon – la Scrittura Illuminata
· Bat Nha Quyen – il Sutra del Cuore
· Thien Long - Il Drago Sacro
Sono 4 forme molto diverse tra loro e quindi possono incontrare l’interesse di ogni praticante.
Il 9° anno di corso inizia quando siamo V Dang e iniziamo a studiare il programma del VI Dang. Le forme previste sono sempre 4. Le prime 3, obbligatorie, sono tutte appartenenti alla scuola della mantide: Spada, ventaglio e mani nude. La quarta forma sarà scelta tra le 4 indicate per il passaggio a V Dang; ovviamente se ne dovrà scegliere una diversa da quella portata al precedente esame.
Dobbiamo poi aggiungere che a queste forme si sommano quelle che appartengono ai gradi precedenti che però sono state inserite in programma quando noi avevamo già sostenuto il passaggio di grado e quindi non le abbiamo imparate al momento giusto. Perché le dobbiamo imparare? Prima di tutto per completare il nostro percorso, poi per insegnarle ai nostri allievi. È difficile perché vuol dire applicarsi da soli, maestri di noi stessi, invece che avere un maestro che ci guida. Potremo certamente chiedere aiuto in ogni momento ma è la nostra volontà a portarci avanti: nessuno verrà a dirci che le dobbiamo imparare. |